Respinto parzialmente dalla presidente della Repubblica il testo che introduce l´amnistia per i disboscatori e spiana la strada alle ruspe. Il Codice forestale adesso ritorna al Congresso, ma la decisione scontenta tutti.
Alla fine, dopo le forti pressioni degli alleati di governo e dell´opinione pubblica, Dilma Rousseff ha messo il veto e ha respinto il nuovo Codice Forestale, la principale legge brasiliana che regola lo sfruttamento del suolo.
Un documento importantissimo per un Paese come il Brasile ricchissimo di risorse naturali e che vuole proporsi come modello di sviluppo rispettoso dell´ambiente. La decisione di Dilma Rousseff è arrivata a poche settimane dal Rio+20, la conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile che si svolgerà dal 13 al 22 giugno a Rio de Janeiro.
Il testo, già approvato da Camera e Senato, dovrà adesso tornare al Congresso per una nuova approvazione. Il Parlamento potrà recepire le indicazioni della presidenza della Repubblica, che ha richiesto 32 modifiche, oppure forzare la mano e provare a votare nuovamente lo stesso testo, una possibilità considerata remota dal governo (l´ultima volta è infatti avvenuto nel 2005).
La decisione di Dilma ha però di fatto scontentato tutti: dagli ambientalisti che chiedevano una bocciatura totale del testo, alla bancada ruralistas che rappresenta gli interessi dei proprietari terrieri e che era rimasta soddisfatta dal testo uscito dal Parlamento.
I PUNTI CRITICI
Tra le questioni più spinose, la legge uscita dal Parlamento non prevedeva per i propietari terrieri l´obbligo di recuperare le sponde dei fiumi con oltre dieci metri di larghezza. Inoltre abbassava la percentuale di foresta vergine che i proprietari erano obbligati a preservare sulle proprie terre.
IL NUOVO CODICE FORESTALE
A giocare un ruolo importante è stata sicuramente l´opinione pubblica che nei giorni scorsi ha consegnato al governo una petizione con due milioni di firme e sul web ha mobilitato numerose star per chiedere alla presidente Dilma di vietare tutto.
Adesso, il governo cercherà di ricomporre le divergenze tra ambientalisti e ruralistas e far passare in Parlamento un testo equilibrato. Per il momento, l´unica questione su cui le due parti concordano è la necessità di riformare il Codice, la cui stesura risale al 1965.
Fonte ArticoloTre.
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